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Cosa succede ai conti correnti in caso di fallimento delle banche? In generale, i clienti delle banche sono tutelati in caso di crisi dell’istituto di credito, ma molto dipende da come viene gestita la crisi e dal tipo di prodotto sottoscritto dal cliente.
Cosa succede in caso di fallimento delle banche
Quando una banca entra in crisi, semplificando, ci si può trovare di fronte a tre scenari:
- la banca viene salvata ricorrendo a un’acquisizione da parte di una banca sana o si procede a una fusione tra i due istituti di credito;
- si ricorre al bail-in;
- si arriva al fallimento vero e proprio.
Dato il ruolo delicato svolto dalle banche, è importante evitare il più possibile il fallimento, per non scatenare un pericoloso effetto domino che coinvolge altre banche e imprese.
Il bail-in è una soluzione per il salvataggio delle banche in crisi che prevede il coinvolgimento dei soci, degli azionisti e degli obbligazionisti per il ripianamento dei debiti della banca. I correntisti vengono coinvolti solo marginalmente, se le risorse recuperate dalle altre categorie di soggetti non sono sufficienti. Non tutti i correntisti verrebbero chiamati a ripagare i debiti della banca, ma solo quelli che hanno depositi superiori a 100.000 euro. Per i correntisti la procedura del bail-in prevede inoltre una soglia massima dei prelievi forzosi pari all’8% del totale.
Nel caso in cui la banca in crisi venga salvata, invece, non ci sono conseguenze per i clienti, che diventano in automatico clienti della banca che ha rilevato l’istituto in crisi.
Le tutele per i correntisti
I correntisti possono contare sulla garanzia del Fondo interbancario di tutela dei depositi. Il fondo interviene in caso di fallimento di un istituto di credito e garantisce la restituzione della liquidità.
Il fondo copre i conti fino alla soglia di 100.000 euro. In caso di conto cointestato, la garanzia arriva fino a 200.000 euro. La copertura tiene conto dei depositi che si hanno presso un singolo istituto di credito: se una persona ha due conti da 100.000 euro ciascuno in due banche diverse, in entrambi i casi otterrebbe il rimborso per intero in caso di crisi di liquidità degli istituti di credito. La raccomandazione, quindi, è di aprire un conto presso un’altra banca quando si supera il tetto dei 100.000 euro.
I prodotti finanziari coperti dal fondo interbancario sono:
- i conti correnti;
- i conti di deposito;
- i buoni fruttiferi;
- i libretti di risparmio nominativi;
- gli assegni circolari.
Rientrano nell’ambito della copertura del fondo anche le carte prepagate con IBAN, considerate equiparate a un conto corrente. Non sono invece tutelati i versamenti fatti sulle carte prepagate ricaricabili senza IBAN.